sabato 19 marzo 2011

Isaac Merritt Singer

Foto: Isaac Merritt Singer

A dodici anni, Singer faceva l'apprendista tornitore a Rochester.
Una sua passione fu fare l'attore di teatro.
Si sposa a 19 anni, si risposa a 50 ed ha complessivamente ben 24 figli.
Incontra Orson Phelps, proprietario della casa da lui abitata e venditore di macchine per cucire (non è mai stato indicato di che tipo) costruite a Boston e di malsicuro funzionamento.
Singer gli garantisce di poterle migliorare ma infine ne progetta una di nuovo modello: sarà il successo.
Trova un finanziatore nella persona di George B. Zieber che nell'agosto del 1850 gli anticipa 40 dollari, mentre Phelps gli mette a disposizione il laboratorio.
Condizioni: la spartizioni degli eventuali utili.
Dopo diverse difficoltà, Singer riesce a realizzare un buon sistema per la regolazione della tensione del filo e la macchina funziona bene.
Nel 1851, Singer realizza il suo primo modello veramente pratico.
Questa macchina aveva il braccio orizzontale parallelo al piano di lavoro; all'estremità del braccio si muoveva verticalmente con motto alterno la barra che portava un ago diritto, e non curvo come nelle precedenti macchine di Howe e di Wilson.
Sotto il piano di lavoro, in prossimità del foro dove l'ago poteva discendere, era disposta una ruota dentata che per attrito effettuava il movimento di trasporto del tessuto in cucitura.
L'estremità del braccio, entro il quale si muoveva la barra dell'ago, portava un premistoffa che manteneva a posto il tessuto anche quando l'ago si risollevava nella risalita.
Questo premistoffa era munito di una molla che le consentiva l'adattamento a tessuti di diverso spessore.
Questi erano i miglioramenti effettivamente pratici apportati da Singer alla sua macchina per cucire che venne subito prodotta in serie e abilmente lanciata sul mercato.
Già nel 1852 Singer introduceva l'uso della macchina a pedale montata su un tavolino con basamento in fusione di ghisa.
L'uso del pedale stentò a diffondersi e va ricordato che alcuni anni dopo, nel 1866, l'Accademia di medicina di Parigi mostrava diffidenza per l'uso della macchina da cucire a pedali soprattutto per le giovani donne a causa dei disturbi che poteva loro procurare.
La società "I.M. Singer e Co.", nel 1856, a seguito della causa di plagio intentata da Howe contro la Singer, si rivolse ad un abile legale, Edward Clark, per la difesa dei propri interessi.
Clark, alla fine accordatosi con Howe, dopo aver stabilito la tangente percentuale per ogni macchina prodotta da Singer, si associò alla stessa.
Clark ebbe due geniali intuizioni:
offrì agli acquirenti delle macchine Singer l'opportunità di ritirare valutandole un buon prezzo le loro vecchie macchine anche della concorrenza, istituendo contemporaneamente per la prima volta al mondo il metodo di vendita rateale che tanta diffusione doveva poi avere in tutti i settori commerciali.
E' giusto quì ricordare il grandioso successo ottenuto da Singer alla famosa Esposizione Internazionale di Parigi del 1855.
Le prime macchine per cucire Singer erano modelli piuttosto pesanti adatti per laboratori industriali, ma nel 1856, fu posto in vendita per uso domestico, un modello più leggero detto "a dorso di tartaruga".
Questo modello consentì alle casalinghe ed alle sarte artigiane di eseguire in un ora il lavoro che fatto a mano richiedeva dalle 10 alle 14 ore.
Nei primi 10 anni, dal 1851 al 1861, dalle officine Singer vennero prodotti 20.000 esemplari di macchine in modelli sempre più perfezionati.


Tratto da "Le Macchine da Cucire" di Carla Leoni - Editrice BE-MA

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